top of page
Trail hunting
In Lombardia, come in tutte le zone di caccia a prevalente vocazione agricola, la caccia a cavallo è un “trail”, si svolge quindi lungo un percorso preordinato in modo da rispettare la Natura e non danneggiare la selvaggina e le coltivazioni ed evitare le proprietà private o comunque le zone non accessibili.
L’appuntamento è fisso alle ore 11 di tutte le domeniche dalla prima di ottobre a Natale e dal disgelo, circa a metà febbraio, fino a metà maggio. Eccezionalmente, può essere anticipato alle 10 nelle domeniche primaverili più calde, oppure ritardato o sospeso in caso di terreno gelato in dicembre e febbraio.
Per partecipare a una riunione della SMCC occorre informarsi sul luogo previsto per l’appuntamento presso un socio o al canile della società, chiedendone conferma il sabato precedente, in quanto può accadere che venga cambiato per qualche improvvisa difficoltà, generalmente legata al clima. È necessario essere titolari almeno di una patente di base A1 FISE o assimilata, o meglio di un brevetto, per poter affrontare tutti gli eventuali ostacoli che si incontreranno lungo il percorso. La patente dovrà essere presentata prima della partenza altrimenti non sarà permessa la partecipazione alla riunione di caccia.
Arrivando all’appuntamento si deve salutare il Master, chiedendo di essergli presentati se non si è già conosciuti. Ci si deve quindi presentare al Field-Master per regolare il cap di partecipazione. Se la riunione ha luogo in una proprietà privata occorre anche presentarsi e ringraziare i padroni di casa.
La caccia parte puntualmente alle 11 e non si attendono i ritardatari! È norma di cortesia non montare prima del Master, ma occorre essere pronti a salire al primo squillo di tromba.
Fare attenzione alle indicazioni del Field-Master in modo da non essere di disturbo alla muta, dando sempre, ad ogni andatura, la precedenza alle amazzoni ed ai soci più anziani.
Per nessuna ragione si deve mai superare il Field-Master che regola le andature e le cadenze in modo da non intralciare il lavoro dei cani.
Occorre essere cavalieri esperti in grado di partecipare a percorsi di campagna, titolari di patenti FISE o Jockey Club. Non si deve mai portare in caccia un cavallo intero, neppure dichiarando ed assicurando che “non ha mai creato problemi”. Se il cavallo può calciare è d’obbligo il fiocco rosso alla coda e si deve restare in coda al field. Un fiocco verde alla coda del cavallo indica che è un debuttante, quindi non ancora abituato alle difficoltà improvvise della campagna.
Durante il percorso, avvicinandosi ostacoli o passaggi stretti, occorre rallentare per tempo, evitando di creare intoppi e disturbo agli altri cacciatori. Se il cavallo non è un saltatore, evitare di affrontare gli ostacoli o, in caso di passaggi obbligati, attendere e saltare per ultimi. In caso di rifiuto allontanarsi il più rapidamente possibile dall’ostacolo e ritornare solo quando tutti sono passati. La caccia termina al kill con la distribuzione del premio ai cani. È il culmine della riunione, in cui ci si complimenta reciprocamente per la riuscita della giornata, commentando i passaggi più difficili affrontati insieme. È considerata grande scortesia non partecipare al kill, allontanandosi per rientrare ai van senza aver ringraziato il Master attendendo che, risalito in sella, abbia riavviato la muta al luogo dell’appuntamento.
I cavalli devono esser presentati puliti, con coda e criniere toelettate, sellati possibilmente con sella nuda oppure con feltro o agnello; mai con copertine bianche o colorate. Sono da preferirsi imboccature semplici tipo filetto o morso e filetto in caso di cavalli particolarmente forti. È meglio evitare imboccature troppo tecniche che mal si adattano all’equitazione di campagna.
bottom of page