top of page

La Muta

Settembre, ora nel pian di Lombardia
è gia pronta la muta dei segugi,
de’ bei falbi e maculati
dall’orecchie biondette e molli come
foglie di fiore di magnolia passe.
La muta dei segugi a volpe e a damma
or già tracciando va per scope e sterpi.
Erta ogni coda in bianca punta splende.


Vanno i cani tra l’eriche leggere
con alzate le code e i musi bassi,
davanti il capoccia che li allena
per mezz’ottobre ai lunghi inseguimenti.
S’ode chiaro squittire in que’ silenzii.
Il suon del corno chiama chi si sbanda
e chi s’attarda e trae la lingua ed ansa.
Già la virtù si mostra nel più prode.


Il buon mastro dell’arte sua si gode;
talor gli ultimi aneliti sotto l’ugne
del palafren che nel galoppo falca.
E,  fornito il lavoro, ei torna al passo
per la carraia ingombra di fascine;
con la sua muta va verso il canile,
va verso Oleggio ricca di filande.
Vapora il fiume le sterpose lande.

bottom of page